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Se mi dici che ho un problema e sbaglio qualcosa, dimmi anche come risolverlo!

Il motore di ricerca di PiuTurismo è meritocratico rispetto ai valori e alle linee guida contenute nel presente documento. Maggiori sono le risposte positive di entrambi i protocolli, più alto è il posizionamento all’interno delle search locali, la conseguente visibilità e l’autopromozione. L’adesione a progetti a pagamento non varia questo tipo di risultato: viene garantita una maggiore promozione e una maggiore visibilità tramite newsletter, box dedicato in home e canali social, ma la meritocrazia applicata dal motore garantisce un equo e sempre identico trattamento a qualsiasi struttura abbia comunicato (e successivamente dimostrato) l’adeguamento ai presenti protocolli.

Il protocollo stesso è di libero utilizzo (come base per linee guida, ovviamente non per la riproduzione su altro sito di analoga profilazione) e può e deve servire a tutti come documento da copiare, replicare, applicare e diffondere.

La situazione del mercato turistico responsabile attuale in Italia

È stato presentato alla BIT 2015 il 5° rapporto Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo. Tanti dati interessanti e naturalmente un focus su Expo. Gli italiani si mostrano preoccupati per i danni al turismo, la speculazione edilizia e la cementificazione e chiedono un Expo OGM-free. Ad oggi, solo il padiglione ungherese è OGM-free.

Vediamo invece un po’ di dati che ci interessano sul turismo responsabile. Sta crescendo sempre più l’attenzione verso questo tipo di turismo e noi ne siamo felici! Dal rapporto emerge un trend positivo sia per il turismo sostenibile che per l’ecoturismo. Siamo al 74% di persone che ne hanno sentito parlare rispetto al 63% del 2011.

Nella scelta della meta il turista è attratto da paesaggi e da bellezze storiche, culturali e artistiche. Mentre l’alloggio preferito è in ordine di importanza: albergo, casa in affitto, agriturismo e B&B. Prima di scegliere una meta, il turista si informa se la struttura è green? Siamo passati dal 35% del 2011 al 45% del 2014.  E il mezzo più usato è internet.

Si rivela importante internet anche nella pianificazione del soggiorno ecoturistico nel 69%. I siti più consultati per organizzare un soggiorno turistico sono prima i motori di ricerca e subito dopo i siti specifici di viaggi e turismo come il nostro.

Il turista è disposto a pagare di più per avere garanzie sull’ambiente e secondo lui la struttura ricettiva è green se usa pannelli fotovoltaici, fa la raccolta differenziata e ha cibo biologico e a km 0.    

I turisti responsabili inoltre sarebbero disposti a rinunciare all’auto durante le vacanze se avessero alternative, per non danneggiare l’ambiente. E le alternative sono treno, autobus, car sharing e bike sharing. Le nuove forme di economia sociale sono infatti state citate più volte durante i convegni. Uber, Blablacar, Airbnb stanno avendo sempre più successo e diffusione.

In un’area protetta o in un parco, le attività considerate più attraenti sono la conoscenza delle tradizioni locali e i percorsi enogastronomici. Per accertarsi che la struttura che sceglieranno sia ecosostenibile, si affidano a internet. Il 48% considera la struttura “eco” per l’uso di pannelli fotovoltaici e più del 20% per l’uso di sistemi per il risparmio idrico ed elettrico. Alcuni approfondiscono anche i servizi offerti dall’albergo e giudicano la struttura adatta se fa la raccolta differenziata (36%) e offre menù biologici e a km 0 (35%).

Gli italiani sarebbero disposti anche a fare a meno della loro auto, qualora la meta scelta fosse facilmente raggiungibile in treno (72%). Il 47% ha già optato per questa soluzione nelle precedenti vacanze.

Sul cibo, gli ecoturisti richiedono un’agricoltura sempre più sostenibile e prediligono ristoranti con prodotti biologici o a km 0, a condizione (per la maggioranza dei rispondenti) che ci sia parità di prezzo rispetto a quelli tradizionali. Lo stesso vale per gli esercizi che offrono un menù vegetariano o vegano (l’opzione vegana compare per la prima volta tra le preferenze).

Gli ecoturisti prediligono un’area protetta o un parco naturale perché per il 47% consentono di conoscere tradizioni locali e per il 40% perché ci sono percorsi enogastronomici. Il 51%, infatti, sceglie di trascorrere la propria vacanza verde in agriturismo.

Gli italiani sono attratti soprattutto dalla possibilità di fare escursioni per conoscere le aree archeologiche e i borghi storici e comprendere le tradizioni locali, pochissimi quelli che puntano a fare attività sportive. Il 75% del campione è consapevole che l’attenzione all’ambiente comporta una crescita dell’economia turistica di un territorio e il 58% è convinto che la sensibilità per l’ecoturismo e il turismo sostenibile crescerà nei prossimi 10 anni.

E su Expo? Il 58% degli intervistati ritiene che Expo 2015 dovrebbe valorizzare l’agricoltura contadina, senza chimica, biologica e biodinamica. La maggior parte dubita che si arrivi a un documento conclusivo di Expo che veda l’impegno di tutti i Paesi a favore di politiche agricole sostenibili e auspica che sia almeno garantito il diritto all’alimentazione, riducendo lo spreco di cibo.Questi dati confermano le scelte effettuate in questi mesi dai vari staff coinvolti nel progetto I Luoghi di WWFNaTure, focalizzati sull’identificare i trend di mercato fornendo soluzioni e proponendo idee e nuove tecnologie alla platea delle aziende turistiche. Responsabilizzarle ed educarle per migliorare il livello dell’offerta qualitativa e conseguentemente dell’esperienza del turista.

 


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