Home » Piuturismo » Che cos’è e a che serve il trattamento delle acque?

Eccomi finalmente con l’approfondimento di alcuni sistemi di trattamento dell’acqua... inoltre, al termine di questa lettura, troverai un link per scaricare gratuitamente ben 3 mappe mentali di facile consultazione per avere sempre a portata di mano informazioni utilissime e che possono aiutarti a risparmiare il nostro bene più prezioso in maniera intelligente! 

Stampale e appendile in cucina così come ho fatto io!

Continuiamo adesso con la…

Filtrazione

La filtrazione consiste nella separazione di un liquido dalle piccole parti solide insolute che contiene: sassi, residui di terra, ferro, etc. 
Gli acquedotti pubblici filtrano le acque, ma solo se sono obbligate dalla scarsa purezza macroscopica delle stesse. Ecco perché i filtri al carbone attivo stanno diventando una scelta obbligata anche per chi non crede nell’importanza vitale di un’acqua pura. I residui visibili – dovuti a infiltrazioni causate da spaccature delle tubature ma anche da impianti arrugginiti – sono in effetti piuttosto “antipatici” da vedere in fondo al bicchiere. Il carbone attivo è uno dei filtri più noti ed utilizzati, perché riesce a filtrare alcune delle particelle più piccole, e ad assorbirne molte altre, come una spugna selettiva.
Un lavoro simile lo fanno i filtri in ceramica. In pratica, le parti in sospensione vengono trattenute (dipende dalla grandezza), mentre le altre sostanze organiche (ed alcune inorganiche come l’ipoclorito) sono rimosse per assorbimento. Il livello di filtrazione dei filtri a carbone e/o in ceramica dipende dalla grandezza dei pori e dalla sua struttura e/o compattezza.
E’ sulla base di questi filtri che per esempio funzionano le caraffe filtranti. Il punto critico di queste caraffe, su cui recentemente ha anche espresso i suoi dubbi il Ministero della Salute, è che il filtro – come abbiamo visto – si satura di parte degli elementi tossici rimossi, con pesante rischio di cessioni. In pratica, sono meglio di niente, ma solo con i filtri appena comprati; in base alla qualità dell’acqua filtrata infatti – stando alle valutazioni del Ministero – dopo un po’ non solo la caraffa filtra meno, ma c’è anche il rischio concreto di ritrovarsi nell’acqua che dovrebbe filtrare, tutte le schifezze raccolte nelle filtrazioni precedenti, per di più concentrate! Stiamo parlando di residui di cloro e batteri, che interagendo danno vita ai cloro-derivati e favoriscono il rischio di contaminazioni batteriche. L’uso esclusivo di carboni attivi inoltre rimuove solo parzialmente il cosiddetto calcare (che ricordo è formato da carbonato di calcio e magnesio insolubile), quello che rende l’acqua di tante zone di Italia dura, “pesante” e poco amabile al palato. Inoltre, occhio perché i carboni attivi da soli rimuovono solo parzialmente sia i nitrati che i metalli pesanti. Un altro sistema efficace per filtrare l’acqua è la cosiddetta demineralizzazione con scambio cationico. Rispetto ai carboni attivi rimuove anche i metalli pesanti (piombo, rame, potassio, cadmio) e il calcare, però non rimuove i pesticidi, come invece fa sia pur parzialmente il filtro a carboni attivi. Tuttavia, pur essendo efficace, questo sistema non e molto efficiente, perché arricchisce l’acqua depurata con sodio, crea inquinamento delle acque reflue con la rigenerazione e comporta anch’esso rischi di contaminazione batterica. In teoria un altro sistema molto efficace per depurare l’acqua è usare la distillazione – fondamentale in molti trattamenti di acqua per uso farmaceutico e industriale.
Dico in teoria, perché è un sistema inadatto al consumo alimentare quotidiano comportando gravi problemi, primo tra tutti un elevato consumo energetico. Inoltre la completa denaturalizzazione dell’acqua (che perde il 100% delle sue sostanze minerali) la rende eccessivamente aggressiva per il nostro organismo (va bene avere un’acqua leggera, ma l’acqua distillata lo è davvero troppo!)

Osmosi inversa

L’Osmosi inversa è oggi il trattamento acque più potente, efficace ed efficiente, proprio perché riesce a togliere anche la maggior parte dei metalli pesanti, degli inquinanti e dei minerali non organici contenuti nell’acqua.
L’Osmosi è una parola di origine greca (Osmós = impulso) che si riferisce al passaggio di molecole del solvente di una soluzione più diluita (con una minore concentrazione di sali e sostanze) ad un’altra più concentrata (con una maggiore concentrazione di sali e sostanze), attraverso una membrana semipermeabile che separa le due soluzioni. La membrana semipermeabile lascia passare tutte le molecole del solvente (l’acqua), ma solo una parte di quelle della soluzione salina (quindi solo alcuni minerali, togliendo i contaminanti).
Tra tutti i sistemi di filtrazione basati sul passaggio forzato, a pressione, dell’acqua attraverso una membrana semipermeabile che trattiene le micro impurità (come la microfiltrazione, l’ultrafiltrazione e la nanofiltrazione, tecniche usate sempre più anche nell’industria alimentare, vedi latte e vino), l’osmosi inversa è quello piu efficiente, perché riesce a funzionare con pori davvero microscopici. L’Osmosi inversa è dunque un processo di separazione che per mezzo di una pressione esercitata su un liquido è capace di separare i sali minerali ed i contaminanti delle molecole di acqua pulita, attraverso una speciale membrana semipermeabile (simile a quella delle nostre cellule) che lascia passare solo acqua buona.
Questo sistema ha però una particolarità: è lento e inefficiente per uso domestico e molto costoso; l’80-90% dell’acqua viene sprecata.
E’ necessaria un’alta pressione dell’acqua. Può rimuovere anche i minerali benefici. Col tempo la membrana può intasarsi riducendo l’efficienza.
Un buon filtro ad Osmosi inversa, quindi è già da solo un’ottima soluzione, a livello industriale! Se abbiamo – in quanto occidentali urbanizzati – la fortuna di avere acqua potabile dal rubinetto di casa (a costi che sono da 100 a 2.000 volte più bassi dell’acqua minerale!), ed è vero che gli acquedotti fanno comunque controlli molto più frequenti di quelli imposti alle aziende di acqua minerale (che dovrebbero essere controllate appena una volta ogni 5 anni, al cambio di etichetta, salvo scrupoli diversi da parte delle Regioni…), allora per avere acqua buona comodamente a casa nostra, la cosa migliore è installare una macchina casalinga per il trattamento sul punto d’uso, cioè in cucina.

Anche perché poter lavorare sulla certezza di acque potabili, ci permette con cifre accettabili di rendere l’acqua che beviamo veramente straordinaria per il nostro organismo.

Un regalo per te!

Scarica le 3 mappe mentali di facile consultazione per avere sempre a portata di mano informazioni utilissime e che possono aiutarti a risparmiare il nostro bene più prezioso in maniera intelligente! 

Mappa – parte 1

Mappa – parte 2

Mappa – parte 3

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