Google Home: configurazioni e funzionalità
17 Gennaio 2020 by
Indice dei contenuti
Mauro Lattuada
Mi occupo di organizzazione e strategia per le strutture turistiche e di aziende di vari settori ottimizzando le performance. Con il team di Più Turismo gestiamo sia start-up che la revisione di aziende che utilizzano Internet per la propria comunicazione. Partendo dalla ottimizzazione e potenziamento del sito, miglioriamo le performance organizzative con strumenti di controllo di gestione e di smart working per la parte amministrativa.
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Il vero pannello di controllo del sistema diventa così la nostra app di Google, cuore pulsante del sistema. E’ stata intelligentemente concepita per ospitare in maniera nativa più case: il che consente a chi gestisce più unità di poterle controllare tutte dalla medesima app.
Il controllo che si crea diventa un controllo cloud: la grande differenza rispetto al controllo locale è data dal fatto che l’applicazione cloud potete eseguirla da qualsiasi parte purchè siate connessi ad Internet.
Il che rende controllabile una unità ospitativa basata su questo sistema in due modalità:
- consapevole: l’utente ospite sa di stare in una struttura domotica e ne sfrutta le potenzialità
- inconsapevole: il sistema è gestibile e controllabile dall’host ma l’utente non lo sa e non lo usa
Il che apre a questo tipo di implementazione praticamente ogni unità abitativa: sia essa la propria casa che l’appartamento che affittiamo su AirBnb. Potremo implementare questa soluzione anche semplicemente per gestire noi a distanza le funzionalità.
Aver reso gestibile il riscaldamento mi permette di tenere sempre spento il sistema e mi permette di accenderlo a 8 ore dall’arrivo dell’ospite per garantire che la casa sia calda. Lo posso fare anche dalla pista da sci con un telefono, e non è stato necessario neppure cambiare la caldaia.
Google Home diventa così il gestore della proprietà e delle funzionalità che ho implementato: la scalabilità consente di poter iniziare a gestire a poche decine di euro alcune prese per finire a gestire lo stato di accensione e spegnimento di ogni parte dell’impianto a distanza. Perchè l’appetito vien mangiando, come si suol dire, e poter ridurre drasticamente i consumi e poter controllare le proprietà diventa man mano imprescindibile.
Il concetto di multicasa consente così di aprirsi al mercato alberghiero: da un unico account potrete gestire, configurare e pilotare varie unità immobiliari e, quando necessario, interagire con esse e da remoto.
Le modalità di accesso a Google Home:
L’unità Google Home consente la modalità ospite: il che permette, senza configurazioni aggiuntive, di poter far pilotare le funzionalità base di acceso/spento (non le routine) a qualsiasi ospite della casa. Non sarà necessario quindi che l’ospite sia riconosciuto, potrà dare ordini e fare domande interagendo con l’applicazione.
Per chi vuole offrire un’esperienza a 360° al proprio ospite la soluzione è invitare (per il periodo del soggiorno) gli ospiti che utilizzano un indirizzo gmail per comunicare. Nel mio caso verrà riconosciuto con la mia impronta e potrò interagire al 100% con la casa e tutte le funzionalità. Diventa una unità immobiliare “temporanea” che si aggiunge a quelle che gestisco.
L’importanza del riconoscimento vocale (e la sicurezza per gli ospiti o gli anziani)
Sembra banale questa funzionalità ma è alla basa del funzionamento avanzato di Google nel campo dell’automatismo e della domotica: il fatto che siete riconosciuti e che identifichi l’interlocutore consente a più utilizzatori di usare il medesimo apparato per dare gli stessi comandi personalizzandoli con la propria impronta vocale. Per questo motivo, nell’esempio del mio uso domestico, a me Google risponde con voce femminile e a Marinella con voce maschile e grazie a questa funzionalità possiamo chiamare qualcuno ognuno con il proprio numero ed account.
Ma entrambi, chiamando casa (una delle funzioni base della app) apriamo immediatamente un canale con l’appartamento e ognuno di noi può rispondere alla chiamata dicendo “ok google, rispondi”.
La stessa funzionalità può essere estesa a tutti i familiari: qualsiasi parente che ho abilitato alla casa può dare a Google “chiama casa Mauro” e aprirà una connessione diretta con me, il mio Google Nest, il mio cellulare o un qualsiasi pc connesso al mio account.
Questo utilizzo domestico può essere esteso all’uso alberghiero creando delle rubriche dedicate negli account che gestiscono le proprietà: se l’ospite dice chiama reception il sistema troverà il riferimento Google Duo in rubrica e chiamerà il personale dedicato. Se l’ospite a cui ho dato accesso con gmail esce, ad esempio per andare nella spa, e decide di chiamare la moglie in camera la funzione chiama casa metterà in contatto l’ospite con la sua stanza e con chi risponderà “ok google rispondi” nell’ambiente.
Google home e i controller:
La app è il punto di controllo a cui si interconnettono tutti i controller sia nativi che di terze parti: un grande telecomando che consente di configurare accesso e gestione vocale a Google Home e di configurare funzionalità, tempo di attività e modalità di tutti i controlli vocali che decidere di rendere disponibili nell’ambiente.
Integrazione con servizi terzi:
Oltre a poter aggiungere prodotti Google con le funzionalità native potete usare la sezione dedicata alla domotica per integrare servizi di terze parti. Se vi avvalete delle prese comandate attraverso una app di terze parti selezionandola dall’elenco e facendo login da google home consentirete a Google di prenderne il controllo e renderle gestibili dalla app.
In questo modo estenderemo sia la possibilità di controllo di tutto il sistema da una sola app sia la possibilità di inserire questi punti di controllo all’interno di routine predefinite.
Gli scenari (routine):
La funzionalità più importante è quella degli scenari: possiamo definire una serie di azioni consequenziali scatenate da un singolo comando. Il che consente, ad esempio, di avvisare Google quando si entra in una stanza consentendogli, se sono passate le 18 ed è buio, di accendere una luce di cortesia e di effettuare determinate azioni.
Maggiora sarà la quantità di oggetti che avete connesso al sistema maggiore sarà la potenzialità dei benefici dati dal risparmio energetico.
Per citare un esempio se uscendo dall’appartamento dico che sto uscendo Google può scollegare tutti punti luce, dare al riscaldamento la temperatura più bassa di un paio di gradi, scollegare qualsiasi carico elettrico controllato e dare l’impulso per lo spegnimento dell’aria condizionata.
Alla stessa stregua può eseguire le medesime azioni al contrario al ritorno, e finire con un messaggio vocale che dice “bentornato nella tua stanza”.
Importante da valutare è la possibilità di attribuire i nomi a medesimi scenari: mentre per oggetti attivi (come le prese elettriche) dovrà sempre specificare acceso o spento per variare lo stato con le routine potrà attribuire più nomi a comandi di terze parti (come ad esempio il telecomando). Essendo unico il pulsante per accendere e spegnere potrà quindi creare la routine “monitor casa” e dirgli che si attiva con “accendi monitor casa” “spegni monitor casa”. Il comando è sempre il medesimo ma ha più nomi.
Gli oggetti piloti abili on/off invece ricevono il nome di battesimo (luce cucina) perché sia pilotabile attraverso i classici “accendi/spegni”.
Creando una routine potrete sia far eseguire specifiche azioni di spegnimento, accensione o regolazione di qualsiasi componente sia far compiere a Google azioni specifiche. Dal far partire una musica a leggere le ultime notizie su varie funzionalità che troverete nella app.
Le unità e le stanze:
Oltre alla suddivisione delle unità immobiliari è disponibile anche una suddivisione degli oggetti gestiti per ambienti: è così possibile creare dei comandi “diretti” (non li troverete nelle guide e nei menù modificabili) riferiti agli ambienti gestiti.
Se avete aggiunto 4 prese nella stanza “soggiorno” e una di queste l’avete chiamata “divano” potrete scegliere se agire solo su questa chiamandola col suo nome o spegnere l’intero ambiente dicendo “ok google, spegni salotto”.
Lo stesso concetto si estende ai nomi degli oggetti: se chiamo altre due delle 4 prese “monitor Mauro” e “luce Mauro” potrà agire sui due oggetti chiamandoli per nome oppure agire su entrambi dicendo “spegni Mauro”. verranno spente 2 delle 4 prese del salotto, tutte quelle che hanno “Mauro” nel nome.
Quando connettete servizi terzi ricordatevi poi di entrare nel singolo oggetto e configurarne la posizione all’interno della casa: consente al sistema di stendere le funzionalità e a voi di avere un controllo puntuale sugli oggetti gestiti dall’architettura.
Formazione Gratuita – Come usare Google Nest in albergo
Tutti gli approfondimenti sulla gestione della domotica e del wi-fi:
Automatizzare, pilotare, controllare e risparmiare. Trucchi e consigli sull’utilizzo della domotica, del wi-fi e dlla videosorveglianza
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