Alcuni consigli per la sicurezza in viaggio e presso le strutture ricettive
9 Agosto 2022 by
Indice dei contenuti
Mauro Lattuada
Mi occupo di organizzazione e strategia per le strutture turistiche e di aziende di vari settori ottimizzando le performance. Con il team di Più Turismo gestiamo sia start-up che la revisione di aziende che utilizzano Internet per la propria comunicazione. Partendo dalla ottimizzazione e potenziamento del sito, miglioriamo le performance organizzative con strumenti di controllo di gestione e di smart working per la parte amministrativa.
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La sicurezza in viaggio è un tema molto ampio, che abbiamo trattato più volte sul nostro portale di Più Turismo, affrontando ad esempio le 10 regole per la sicurezza in montagna nella guida “Viaggio In Montagna” o parlando della sicurezza dell’imbarcazione dei diving.
Questo tema rappresenta un dovere, non solo per chi viaggia, ma soprattutto per chi lavora nel settore del turismo. Conoscere, condividere, aggiornarsi ed essere ben informati sul tema della sicurezza e salute è sempre una necessità per chi opera con il pubblico. A volte basta davvero poco, per rendere chi ci sta vicino, più al sicuro.
Per questo motivo, personalmente ho seguito un corso per diventare Operatore BLSD Laico (Rianimazione Cardiopolmonare Defibrillazione precoce). Un corso che consiglio a tutti, che consente di poter intervenire in una situazione di arresto cardiaco, di primo soccorso, con la possibilità di utilizzare il defibrillatore DAE (Defibrillatore Automatico Esterno). Quando ho preso i vari brevetti di soccorso nel corso degli anni, il defibrillatore DAE era uno strumento che ancora non esisteva. Per questo motivo ero curioso di scoprire di più di questa recente tecnologia medica.
Ma veniamo a noi, e partiamo dall’impegno di una struttura ricettiva in ambito sicurezza. Perché è necessario dotare la propria attività di un defibrillatore DAE?
Il defibrillatore DAE per la sicurezza della tua attività ricettiva
Devo dire che quando il defibrillatore DAE è apparso sul mercato, inizialmente ero un po’ diffidente. Tanta pubblicità, la corsa a dotare ogni mezzo di questo strumento e il fatto che lo potevano usare solo i chirurghi o gli anestesisti e non noi operatori. Questo mi aveva acceso qualche campanella di allarme. Ma la veloce diffusione di questa tecnologia medica ne hanno permesso un rapido sviluppo, trasformandolo in uno strumento molto più complesso e utile, rispetto al mero defibrillatore. La sua storia mi ha infatti colpito molto.
Innanzitutto, posso dire che è un strumento socialmente utile. Le strutture che si dotano di questo apparato possono segnalarlo alla ASL di competenza, che provvederà a mapparlo. La mappa dei defibrillatori DAE lo rende così disponibile, in caso di emergenza, a chiunque sia in grado di usarlo. Diventa in questo modo, una sorta di piccolo presidio locale che, in caso di emergenza, può essere prelevato, per dotare il personale di uno strumento salvavita indispensabile.
Per chi è abilitato all’uso, esiste anche un’apposita applicazione Daedove, attraverso la quale si può consultare la mappa dei DAE in tutta Italia. Si tratta comunque di una informazione a conoscenza del 112. In caso di necessità, sarà lo stesso numero di emergenza a provvedere ad informarti su dove sia reperibile.
Più in generale, ciò che mi ha colpito di più in questa versione del defibrillatore è la sua potenza come strumento diagnostico. Vero è che, sarà lui a decidere il voltaggio della scossa e non tu, ma altrettanto vero è che dal primo momento, inizierà a raccogliere dati e informazioni che saranno di vitale importanza, in tutti i momenti successivi del soccorso, sia che si tratti di un infarto che di un arresto cardiocircolatorio.
Considerando la diffusione di questa tecnologia, il defibrillatore DAE può considerarsi veramente utile, solo se sempre più persone saranno addestrate al suo utilizzo.
Solo così potranno intervenire in caso d’infarto. Un corso BLSD laico per operatori non sanitari costa circa 50 €. Essere in grado di salvare una vita non ha prezzo!
Inoltre, con il Decreto del 18 Marzo 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 Giugno 2022, il Ministero della Salute in concomitanza con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, obbliga la presenza dei defibrillatori automatici DAE in tutti i luoghi di grande affluenza, quali alberghi, villaggi turistici, ristoranti, bar, centri commerciali, cinema, discoteche, palestre, piscine e stabilimenti balneari. Si tratta di strutture a contatto con il pubblico, per cui la presenza di questi dispositivi medici è di fondamentale importanza per la sicurezza pubblica. Ovviamente deve essere collocato in un posto strategico, facile da raggiungere con un cartello che ne indichi la presenza. Ma soprattutto, il personale deve essere opportunamente formato con un attestato che lo certifichi, per intervenire in piena sicurezza.
Come inizialmente indicato, il tema della sicurezza rappresenta un dovere, sia per le strutture ricettive e tutte quelle attività a contatto con il pubblico, ma anche per chi viaggia. Vediamo cosa ognuno di noi può fare per una maggior sicurezza personale in viaggio.
Applicazione “Where are U” per facilitare i soccorsi
L’applicazione “Where are U” del 112 è uno strumento utile per tutti. Ognuno di noi dovrebbe averla installata e configurata sul proprio cellulare. Questa app non solo agevola la tua corretta individuazione, in caso di pericolo o malessere, in tutte le zone dove il 112 fornisce la geolocalizzazione, ma anche fornisce in modo automatico tutti i riferimenti personali.
Tutto questo ti semplifica la vita, nel caso in cui sia proprio tu a dover chiedere soccorso e contattare il numero di emergenza. Lo puoi fare con estrema facilità e un semplice click, anche nel caso in cui tu non sia in grado di comunicare o non puoi parlare. L’interlocutore del 112 è inoltre certo di chi sei e della veridicità di quanto stai comunicando. Infine, avendo già tutti i dati a disposizione, l’operatore è più rapido ed efficiente per un pronto intervento. Tutte queste informazioni si configurano direttamente dall’app con estrema facilità.
Grazie inoltre alla funzione di “chiamata d’emergenza” puoi attivare l’app anche con il telefono in blocco o chiamare i numeri di emergenza memorizzati.
Comunicazioni di gruppo in caso di emergenza: addio WhatsApp, benvenuto Zello
Per la gestione delle emergenze e per garantire la sicurezza in viaggio, abbiamo testato recentemente una nuova applicazione di comunicazione, Zello. Questa app trasforma il tuo smartphone in un walkie-talkie, con una comunicazione veloce real time, anche a telefono bloccato. Zello è in grado anche di registrare messaggi, che gli utenti possono riascoltare, tracciare la posizione e soprattutto inviare avvisi di emergenza. Utilissima in caso di catastrofi naturali, uragani o terremoti, quando le linee dei telefoniche dei cellulari saltano completamente.
Ma cosa cambia dal diffusissimo WhatsApp? WhatsApp è ormai uno strumento sempre più abusato, ricco di gruppi e numerose chat che si creano per vari interessi (il gruppo mamme, il gruppo dei colleghi o ex-colleghi di lavoro, il gruppo di un corso o seminario di formazione a cui si è partecipato). Proprio per questo un testo o un file audio da ascoltare di WhatsApp può passare inosservato anche per ore, o per giorni.
Il messaggio vocale di Zello invece viene udito in diretta, senza necessità di dare alcun comando. Eventualmente puoi mettere in modalità silenziosa e risentire quanto puoi. A differenza di altri strumenti, Zello consente invece una comunicazione real time, uno ad uno o uno a tanti. Inoltre prevede la possibilità, qualora l’interlocutore non sia connesso, di fargli ascoltare il messaggio, in un momento successivo..
Oltre ai casi estremi, come abbiamo visto, Zello è utile nei ristoranti, per garantire comunicazioni efficaci e tempestive tra cucina e camerieri. È inoltre ideale negli alberghi, soprattutto con tanto personale. Può essere perfettamente integrato con gli strumenti di lavoro, spento quando il personale non è in servizio, garantendo privacy e discrezione, e riattivato con la funzione “Zello me” in caso di emergenze, come un vero cercapersone. Il sistema ti avviserà della richiesta urgente e aprendo la app sarà possibile rispondere in tempo reale.
É inoltre, un valido alleato per le guide alpine, che possono interagire con il proprio gruppo e i loro telefoni cellulari, in pochi secondi di configurazione, senza scambiarsi i numeri. Seguendo questo esempio, può essere un valido strumento anche per le guide turistiche. Invece di ingombranti cuffie da sanificare ogni volta o apparati da ricaricare, è sufficiente far scaricare la app di Zello a tutti gli iscritti all’evento e accettarli sul proprio canale. In questo modo, i turisti potranno godersi in diretta ogni parola, senza perdersi nulla e usando semplicemente il proprio cellulare.
Infine, Zello è una app che sta diventando sempre più diffusa in protezione civile e può essere utilizzata in vari ambiti. Personalmente, ho dotato ad esempio la mia auto di una radio Zello, che consente di parlare con casa, dal veicolo, senza togliere le mani dal volante.
Tra i vari canali di radioamatori, ho aggiunto quello di radioamatori TM emergenza, utile in caso di vera emergenza. I Radioamatori infatti, possono, con i loro mezzi, assicurare le comunicazioni radio durante disastri o calamità naturali, quando vi è l’interruzione dei normali mezzi di comunicazione. É possibile iscriversi sulla loro rete, riceverai un nominativo radio per Zello, che ti rende riconoscibile agli altri membri, e potrai interagire con il gruppo.
Ciò è utile, non solo in casi estremi, ma anche quando si fanno normalissime escursioni in montagna, in zone dove non sempre il cellulare ha una copertura sufficiente per telefonare. La radio Zello garantisce di poter interagire con i canali presidiati, dove c’è sempre qualcuno pronto a darti risposta e aiutarti. Per registrarsi basta compilare il form.
Un’altra importante iniziativa è stata quella di costituire un canale dedicato esclusivamente alle donne. L’idea è di creare uno spazio gestito da donne amministratrici a disposizione delle donne, che non sempre trovano sui canali radio noti, il giusto spazio per loro. Questo canale vuole essere un luogo sicuro, anche di sera, per chi rientrando a casa non sentendosi al sicuro, desidera interagire in viva voce, con un interlocutore reale.
La sola presenza di una radio, infatti, anche se dal tuo cellulare, è un forte deterrente per un malintenzionato. Lo testimonia una delle nostre redattrici che, tanti anni fa, venne aggredita a Venezia, mentre attraversava un parcheggio per recarsi a cena. Decise di fare finta di avere una radio, anche se era solo un vecchio telefono con antenna estraibile. Il che bastò a spaventare il ladro e metterlo in fuga.
La condivisione della posizione GPS su Google maps.
Una buona abitudine, prima di partire per un viaggio, è quella di abilitare la condivisione della posizione GPS con parenti o amici. Questo consente loro, in caso di emergenza, di sapere dove siamo, semplicemente utilizzando Google maps. Aprendo infatti l’applicazione di Google Maps sul telefono, dopo aver fatto login con il proprio account personale, è possibile vedere fisicamente i punti in cui si trovano le persone con le quali si è condivisa la posizione. Usando poi l’apposito comando da mobile, è possibile raggiungerle o farsi raggiungere, guidati direttamente dal GPS di Google.
É ciò che capita in una delle nostre strutture ricettive, IL Borgo Zen, affiliate al canale Più Turismo. In questo splendido centro olistico in Val Taleggio, l’ospite può chiedere la condivisione della posizione con la reception, per essere assistito nel tragitto per raggiungere la struttura, oppure quando è in escursione o durante un’attività di trekking.
Questi sono solo alcuni consigli per viaggiare in modo sicuro e soprattutto alcuni spunti per le strutture ricettive, per prendersi cura della salute e della sicurezza dei propri ospiti.
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