Consigli pratici per usare al meglio Zello, la radio sul tuo smartphone
4 Gennaio 2022 by
Indice dei contenuti
Mauro Lattuada
Mi occupo di organizzazione e strategia per le strutture turistiche e di aziende di vari settori ottimizzando le performance. Con il team di Più Turismo gestiamo sia start-up che la revisione di aziende che utilizzano Internet per la propria comunicazione. Partendo dalla ottimizzazione e potenziamento del sito, miglioriamo le performance organizzative con strumenti di controllo di gestione e di smart working per la parte amministrativa.
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Zello è un circuito radioamatoriale che riunisce radioamatori professionisti e semplici amanti del CB attorno ad una piattaforma mista che consente in primo luogo di tramettere e ricevere in digitale e in secondo luogo di poter interagire con la rete ed i canali da normali apparati radioamatoriali.
E’ il sogno di sempre dei radioamatori, per chi come me ha provato le BBS connesso via CB un sogno pensare di potersi connettere senza limiti di distanze con un normale apparato palmare dalla propria radio. Anche perché il primo limite che questa tecnologia abbatte e quello inerente l’esame e l’abilitazione a trasmettere. Perché se come me sei stato in protezione civile o in ambulanza per servizio eri abilitato all’utilizzo di apparati radio, da quello di bordo a quelli portatili, ma per trasmettere su determinate frequenze per legge ci vuole un nominativo ministeriale, aver superato un esame e avere una sigla radio. Con Zello no, ci si può connettere come su un social network e basta un indirizzo email per avere un account. Visto che lo userò sempre più spesso scrivo questa guida innanzitutto per le persone con cui collaboro giornalmente, come l’Associazione Nazionale Carabinieri Milano e il gruppo di quartiere, per dare tutte le informazioni e le basi per iniziare a chi vorrà usare questa tecnologia sia per servizio che nella vita di tutti i giorni.
Ritengo che sia uno strumento rivoluzionario anche nel mondo del turismo: dal grande albergo che può continuare ad utilizzare le proprie radio per il personale, se le ha, ampliando di molto la possibilità di interazione da parte del management alla struttura che può utilizzarlo come strumento per i propri gruppi in montagna alla guida che può far interagire i propri ospiti durante una visita guidata interagendo con loro tramite il loro smartphone evitando così cuffie, microfoni, apparati radio e ricarica di batterie.
E’ anche uno strumento indispensabile in viaggio: dovunque siamo possiamo interagire con una o più reti di radioamatori e canal di emergenza per chiedere soccorso, essere geolocalizzati e identificati. In assenza di connessione telefonica basta una wifi e pochissima banda per trasmettere un segnale GPS o testuale, è una vera rivoluzione nel campo delle telecomunicazioni. Se un tempo era impossibile per un operatore in elicottero parlare con le persone a terra ora è possibile farlo rapidamente con una app che ha via via preso sempre più piede nel campo della gestione dell’emergenza. E il primo modo per affrontare un’emergenza è arrivarci preparati.
La sigla Radio (e come iniziare a trasmettere per la prima volta):
Ci sono svariate ragioni per le quali ha senso avere una propria sigla: se nel mondo CB ci si inventava e affibiava un nome ed era sufficiente per essere riconosciuti dalla stretta cerchia di amici che si aveva in radio su frequenze UHF/VHF ci si è sempre identificati attraverso una sigla univoca, una sorta di targa che consentiva agli interlocutori di sapere che eravamo abilitati a trasmettere e l’identificativo che ci rendeva responsabili di ciò che si diceva. Con quella sigla si poteva interagire con le forze dell’ordine, in caso di emergenza, e identificarsi significava dire il proprio nome e cognome in codice.
In Italia quella che ho identificato come l’associazione più attiva e propositiva è quella di radioamatoriTM.
“Un gruppo di appassionati di radio e comunicazioni ha intrapreso un progetto di interconnessioni tra sistemi di comunicazione digitale e con la collaborazione di sviluppatori professionali e di radioamatori storici che stanno portando avanti un sogno mettendo insieme radioamatori e semplici appassionati per uno scambio reciproco…”
Il nostro scopo è divulgare e sperimentare molti sistemi per fare radio.
I sistemi che usiamo tra cui Zello , Teamspeak 3, Frn, Etc. sono una parte del nostro progetto. Abbiamo un canale libero RADIOAMATORI™, un canale OM R™ NET, un canale di telegrafia R™ CW, un canale di emergenza nazionale R™ EMERGENZA e 21 canali regionali di emergenza. Tutti questi sistemi con collegati anche a radio, ponti analogici, sul territorio nazionale.”
Grazie al loro servizio sigle (non ministeriali) è possibile ottenere in pochi passaggi una sigla e un logo da mettere sul proprio profilo per essere riconosciuti come appartenenti al circuito:
Prima di farlo è cosa buona e dovuta presentarsi: è sufficiente aggiungere il canale XXX al proprio account e chiedere di presentarsi: quando si accede ci potranno sentire solo gli amministratori, una volta fatte le presentazioni (chi sei, cosa fai e perché trasmetti le domande di rito) si verrà accreditati come affidabili e ci sarà aperta la possibilità di parlare con tutti.
Da evidenziare due aspetti di questo canale: il primo è che ricorda il classico canale CB degli amici di quartiere di un tempo, anche se è distribuito in tutta Italia e con interlocutori anche dall’estero, il secondo è che si viene accolti con la medesima gentilezza e cortesia degli operatori CB dei miei tempi: persone cordiali, amichevoli, collaborative e sempre interessate a scambiarsi pareri e opinioni e dare consigli. Personalmente quello è un canale che ascolto nel tempo libero, come facevo un tempo quando accendevo il baracchino, e in pochi giorni ho già imparato un sacco di cose nuove e interessanti su questa tecnologia innovativa.
Altro sito che consiglio di visitare ed eventualmente registrarsi è questo, lo avevo già proposto nell’articolo dedicato a zello su Piuturismo:
Come si parla su Zello:
Il linguaggio che si deve conoscere è indubbiamente quello CB: vero è che ci vorrebbero delle nozioni di VHF/UHF ma non sono indispensabili. La cosa importante è iniziare con il piede giusto e quindi aprire sempre la prima trasmissione con:
- un saluto
- la propria sigla
- il proprio nome di battesimo
- la località da cui si trasmette
- la situazione meteo locale (non indispensabile)
- motivo per cui si chiama
Tradotto, ipotizzando che la mia sigla sia Piuturismo, si dice “Buon giorno da Piuturismo, operatore Mauro da Milano con una giornata uggiosa e di pioggia. Chiamo per sapere se c’è qualcuno in ascolto”
Da qui in poi basta aprire sempre usando la propria sigla: chi ascolta da una radio portatile o, come faccio io, in cuffia può così sempre capire chi è l’interlocutore. Per questo una sigla è utilissima.
Noterete subito che, come nei film americani, si usano un sacco di numeri e parole non di linguaggio comune (gringhella, verticale, portante, orecchia pelosa e così via): per chi non le conosce è molto utile questa guida di wikipedia al linguaggio CB:
Nella presentazione, ad esempio, il buon giorno può essere sostituito con il 73 e, visto che siamo vicini alle feste, si aggiunge anche il 51 che sono gli auguri. Basta ascoltare per qualche giorno i radioamatori per iniziare a capire come interagire correttamente e a capire che cosa si dicono.
Cosa sono i canali Zello:
La prima cosa da sapere è che grazie alla app è possibile creare e personalizzare i propri canali: possiamo creare un canale privato in cui inserire i nostri collaboratori senza usare nessuna delle cautele e delle accortezze d’uso spiegate sino ad ora. Queste reti private consentono comunicazioni real time e certe: a differenza di whatsapp quando si è in stato libero sul canale la comunicazione arriva a destinazione senza dover interagire con il telefono, se abbiamo una cuffia bluetooth sentiremo semplicemente i messaggi man mano senza dover fare nulla. Nello stesso modo se andiamo fuori copertura (o non stiamo connessi al canale) non perderemo alcuna comunicazione: una volta tornati online potremo risentire tutto ciò che è stato trasmesso in nostra assenza.
Se Il canale che creiamo è invece pubblico (anche qui possono essere stati permessi e autorizzazioni di vario genere per evitare il caos che spesso si ingenera se non c’è una buona gestione del canale) a questo verrà attribuita una URL Zello e un QRCode. Come per il proprio identificativo (lo trovate nei menù della APP) grazie a questo QRCode si entra direttamente in contatto fotografandolo. In questo modo è molto semplice aggiungere i canali, il difficile è trovarli.
Mentre un tempo la ricerca era libera da Zello recenti fatti di cattivo utilizzo di questa tecnologia da parte dei rivoltosi di Capitol hill hanno reso molto più complesso accedere ai canali: se si indica il nome del canale bisogna conoscerlo perfettamente e senza errori, per questo partire dalle ricerche su Internet aiuta molto. Io oltre al canale radioamatoriTM ho aggiunto alcuni canali di emergenza locali, sono così detti canali di radioascolto su cui non si trasmette se non in caso di emergenza.
Come si trasmette:
Un capitolo importante è quello dell’utilizzo pratico dello strumento: è possibile trasformare il proprio cellulare in una vera e propria radio grazie a strumenti di tutti i giorni e poco costosi. Di sicuro è molto comodo avere una cuffia bluetooth: molte sono dotate di comandi che di norma servono a pilotare il cellulare,come il pulsante per rispondere e chiudere le chiamate. Detto che non tutte sono compatibili basta andare sulle opzioni e scegliere il pulsante PTT: si potranno aggiungere vari pulsanti e attribuire solo scopi diversi: nel caso deo comando cuffia il lo uso nella funzione inverti, ovvero quando lo clicco apre il canale e lo chiude quando lo clicco una seconda volta. Questo consente di avvalersene, non si può usare in modalità “premi e parla” perché spegnerebbe la cuffia dopo 4 secondi di pressione.
In realtà basta anche un piccolo dispositivo bluetooth per scattare le foto (costo 2 € su wish) per avere a disposizione uno strumento “premi e parla” più che comodo: io lo uso in auto tenendolo attaccato al volante, in questo modo non devo staccare le mani dal volante per rispondere rispettando l’attuale codice della strada in materia.
Altro must è impostare i pulsanti del volume per trasmettere; possiamo dedicarne uno alla semplice trasmissione PTT e l’altro o alla funzione inverti o, sempre potendo scegliere la funzione, dedicarlo ad uno specifico interlocutore. In quel modo premendo il pulsante non solo aprirò la comunicazione ma potrà attribuire al solo canale che voglio utilizzare non correndo il rischio di rispondere all’ultima comunicazione che magari è avvenuta su un canale differente.
Poi per chi come me è appassionato di radio esistono device esterni di vario genere: il mio mike (Microfono, parlando il linguaggio CB) è un microfono senza cavi identico a quelli che ho sempre usato in servizio, comodo e ricaricabile via usb, strumento che mi consente di alleggerire l’uso della batteria del telefono e di avere sempre disponibile la radio senza usare l’apparato che è agganciato al mio cinturone. Tenendolo nella tasca esterna della divisa riesco a sentirlo e in caso di necessità si può attaccare ad una normalissima cuffia da walkman.
Le stesse cuffie via filo dotate di pulsante possono trasformarsi in un microfono esterno: basterà aggiungere e personalizzare anche quel pulsante per abilitarlo e usarlo per trasmettere. Poi spazio alla fantasia: io ho un samsung S3 come smartwatch e grazie ad una app free posso far apparire un widget sul mio device: ho messo quello di zello così posso accendere e spegnere la trasmissione direttamente dall’orologio (ma non parlare, anche se supporta le telefonate non essendoci per ora una app la voce passa per la cuffia bluetooth)
Cosa si trasmette:
Altra peculiarità della piattaforma è quella di poter trasmettere sia ad un interlocutore che ad un gruppo sia messaggi testuali che immagini e posizione GPS. Tenendo presente che non sempre le persone tengono la app accesa o pronta e che tante comunicazioni contemporanee possono distrarre dispone anche di un segnale di allerta di chiamata a cui può essere associato un testo: questo consente di allertare l’interlocutore per iniziare una trasmissione.
Si può poi inviare la propria posizione GPS: l’interlocutore riceverà la posizione GPS e potrà aprire il programma di navigazione preferito per raggiungervi. Analogamente si possono inviare anche foto e video, tutte informazioni che in caso di soccorso possono aiutare ad essere più precisi possibile,
Queste la basi, proseguirò poi con la parte più tecnica nel prossimo capitolo della guida Zello sempre più convinto che sia il futuro delle radio trasmissioni. E del radioascolto, attività ludica che non facevo da tempo e che molti non sanno essere stata il vero punto di inizio dei social network: da ragazzini quando si andava in vacanza la cosa più importante appena arrivati era accendere il baracchino, il nostro facebook, annunciare a tutta la costa bresciana del lago di Garda la propria presenza in zona e attendere finché non si organizzava il primo verticale tra radioamatori per dichiarare iniziata una vacanza. Più o meno lo stesso che si fa oggi con i social network con la differenza che quando arrivavi in cima ad una montagna e potevi tramettere anche con la costa veronese e fino alle montagne della Lessinia potevi solo raccontarlo, oggi con zello puoi anche mandare una foto e la tua posizione.
Mi occupo di organizzazione e strategia per le strutture turistiche e di aziende di vari settori ottimizzando le performance. Con il team di Più Turismo gestiamo sia start-up che la revisione di aziende che utilizzano Internet per la propria comunicazione. Partendo dalla ottimizzazione e potenziamento del sito, miglioriamo le performance organizzative con strumenti di controllo di gestione e di smart working per la parte amministrativa.