CARO candidato sindaco, chiunque tu sarai ti chiedo di capire davvero chi siamo nel 2010. Mi aspetto che tu promuova unamozione per trasformare Internet in un diritto, garantendo a ogni cittadino una connessione Wi-Fi e biblioteche connesse alla rete, con postazioni di lavoro accessibili. Se ho diritto a un marciapiede senza buche, ho altrettanto diritto a una connessionea banda larga: fai accordi con gli Internet provider e ottieni il miglior prezzo, per dare alla città una velocità adeguata al nostro secolo. Dovrairiorganizzare parte dei vecchi uffici polverosi del Comune, aggiornare chi ci lavora insegnandogli a non stampare le mail per poi mandarle via fax, e far sì che le informazioni vengano fornite una sola volta, in digitale. Per far questo dovrai riorganizzare i tuoi server, scoprendo cos’ è ilcloud computing e rendendolo disponibile ad aziende e cittadini, creando servizi semplici e accessibili. Così la pubblica amministrazione potrà essere finalmente pubblica. E trasparente. Con i soldi che risparmierai grazie al digitale (Bill Gates indica sei mesi per coprire i costi di investimento) dovrai occuparti del trasporto pubblico, convincendo ogni cittadino cheè meglio navigare su un autobus, col proprio I-Pad connesso in free Wi-Fi, piuttosto che impazzire di smog in coda. Già che ci sei, digitalizza il servizio di bike sharing, semplificandolo grazie ad Internet, così anche i turisti lo potranno usare. E non raccontarmi che è un programma difficile da realizzare: già succede in piccoli pezzi di città italiane, da Roma a Venezia.
L’intervista originale di La Repubblica datata 22-09-2010 è disponibile qui:
Per inciso, Letizia ha risposto, a tutti tranne che a me: La sua risposta