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Chi mi conosce lo sa che amo sperimentare, provare nuove tecnologie, confrontare prodotti e soluzioni. Una passione per le tecnologie innovative che mi ha intrigato fin da ragazzo e che si è ulteriormente aggravata quando ho iniziato a lavorare, nel 2000, come Community Geek di Virgilio. il sito che allora tracciava i confini italiani di quella cosa, per molti ancora misteriosa, chiamata Internet.
Giusto 20 anni dopo mi sono trovato, quasi per caso, a testare di nuovo qualcosa di altrettanto appassionante e tecnologicamente interessante: Linfa. Ho analizzato, valutato e confrontato centinaia di prodotti e quello che quasi sempre manca alla base è il concetto di innovazione, come piace a me.
In questo caso invece la prima immagine che ho avuto vedendo Linfa è stata una scena di un film, tipo Matrix o Ritorno al futuro, un mondo immaginario e futuristico che entra nel tuo quotidiano, diventando reale, come le macchine a guida autonoma o le case domotiche. Il mio incarico era testare la tecnologia e provare a fare l’utente o – come qualcuno mi ha insegnato tanti anni fa – “l’utonto”, il classico utente poco esperto che qualunque azienda incrocia ogni giorno. Mi è stato chiesto di testare e analizzare la tecnologia per fornire un feedback agli sviluppatori e ai progettisti mirato a migliorare il prodotto perché sia davvero interessante per gli esperti e facilmente usabile per i meno competenti.
E’ un tipo di attività che ci vede spesso coinvolti: ad esempio con Google, che ci ha chiesto di fare il debug e fornire un parere su servizi e device (Google Nest) oppure con Gmail. Al tempo lavoravo ancora in Virgilio e la passione per il debug e la curiosità per il trampolino tecnologico verso il futuro ha reso la partecipazione al team di debug di Gmail una esperienza elettrizzante e memorabile.
Ed è così che ho finalmente affrontato con Linfa la mia sfida più grande: il basilico. Amo la cucina: è un passatempo rilassante, soprattutto quando passiamo lunghe giornate rinchiusi tra le mura invisibili di un lockdown. Tra le poche regole di buon senso e salute che mi sono dato c’è l’impegno quotidiano a fare sport e la determinazione nel cucinare ogni giorno qualcosa di diverso e di creativo. Le droghe secche (per quanto abbondino in casa) non mi danno la stessa soddisfazione della verdura fresca appena raccolta e tritata a mano con il coltello in ceramica. Ho provato a coltivarne piccolo spazio in balcone, facendo germogliare solo grandi delusioni: le mie pianticelle condividono di solito lo stesso destino….una triste e ingloriosa vita breve.
Così nel mio personale test di prodotto ho voluto provare a vedere cosa sarebbe successo con il basilico. Ogni sabato, durante tutto l’anno, ci concediamo il piacere di una pizza cucinata da noi, utilizzando solo ingredienti di prima qualità. Il basilico è il principe di una buona pizza e per noi è un ingrediente immancabile (come lo dovrebbe essere in ogni pizzeria, tanto più se auto-prodotto in una piccola serra esposta in sala). Con queste premesse , vedere se finalmente sarei riuscito a coltivarlo era per me una sfida. Sarei stato un debugger motivato ed esigente: Linfa non avrebbe potuto permettersi di produrre risultati solamente soddisfacenti: le chiedevo il meglio e devo dire che non sono stato deluso.
Così ho iniziato la prima coltivazione e il risultato mi ha dato grandi soddisfazioni:….Ma andiamo per gradi, da buon debugger ho voluto seguire, per potervi raccontare le mie impressioni, tutte le fasi, dal momento che il pacco in cui era confezionata Linfa è entrato in casa.
Montare Linfa
Linfa arriva in un kit che ricorda molto il modellismo: mentre la assemblavo (con il supporto dell’app è davvero una operazione semplice e veloce) mi tornavano in mente i tempi in cui costruivo gru funzionanti con il meccano o montavo le prime macchine da corsa telecomandate. Tutto in scala ridotta: sembra di costruire un micro mondo sapendo che presto inizierà a vivere.
Poche componenti facili da collegare: basta una semplice brugola (fornita nel kit) e seguire il manuale, ben fatto, e in meno di 20 minuti la struttura è assemblata.
Un aspetto che mi ha subito piacevolmente colpito è stato il capiente serbatoio: poter garantire autonomia di giorni era un sogno senza speranza con le piante in balcone. Sapere che se c’è bisogno di aggiungere acqua te lo ricorda la app è una untile risorsa e infatti il basilico è cresciuto e fiorito come non mai!
Attivare Linfa
Una volta predisposto il sistema, calibrata la macchina (fa tutto la app! ) e connessa alla rete wifi di casa ci penserà la luce esterna sulla scocca di Linfa a tenervi costantemente informati di come vanno le cose: dalla app potrete scegliere se fare una coltivazione intensiva, che dura meno giorni, o una normale che riduce il tempo di funzionamento del sistema ma allunga i tempi di coltivazione.
Una volta attivata, inseriti i tre blister per i nutrienti (semplice come operazione, come del resto tutta la fase di preparazione) e iniziata la coltivazione, Linfa farà quasi tutto da se. Stentavo a credere che fosse vero, che tutto il processo fosse così semplice ed efficace. Io davvero non me lo aspettavo ma chi mi ha chiesto di testare Linfa, conoscendomi da anni, non aveva alcun dubbio ed era certo che ne sarei rimasto conquistato.
Gestire Linfa
Il capitolo più breve del test: ricaricare l’acqua quando te lo ricorda la app, seguire i consigli che arrivano in base ai vari tipi di coltivazione in corso. Fine del capitolo.
Quanto mi costa coltivare del basilico?
Questa è una domanda che fanno tutti (e che ho fatto anch’io inizialmente). Il conto della casalinga di Voghera (attenta alla economia della casa) lo fa sempre anche mia moglie, come è giusto che sia: le piace vere lo sguardo oltre le nuvole, ma anche i piedi saldamente ancorati a terra… La risposta che mi sono dato io e che dovrebbero darsi molti di quelli che si sono interessati a questa tecnologia è invece un’altra: quanto mi costa rinunciare a produrmi, cambusarmi (ovvero fare la scorta, secondo un termine di origine militare) e garantirmi la continuità di produzione di uno o più prodotti che servono alla qualità della mia attività?
Perché a me piace e diverte ma nel caso della Linfa Classic non sono l’utente tipo: lo sono invece ristoranti, agriturismi, aziende turistiche e posti in cui trovare qualche prodotto di eccellenza che poi finisce nel tuo piatto, e fa la differenza. Da chi fa cocktail di alto livello a chi vuole dare un tocco di classe e di colore al proprio ambiente. Perchè Linfa è un misto tra un acquario di piante, un oggetto d’arredo e un prodotto di punta da raccontare, e che a sua volta sa raccontare molto di chi la utilizza, dell’attenzione alla qualità degli ingredienti allo stile sobrio ed elegante degli oggetti con cui si circonda. Un mio amico ha definito Linfa l’iPhone delle serre. Forse ha ragione perché condividono – pur essendo oggetti così diversi – alcuni punti comuni: design elegante e funzionale, semplicità d’uso, la certezza di farsi notare e, cosa più importante, l’affidabilità.
Nella mia visione delle cose oggetti simili non hanno prezzo: nella visione quasi filosofica del prodotto perfetto non dovrebbero esistere i limiti, dovrebbe essere trasportabile e mobile, migliorare e rendere unico il prodotto che c’è alla base dell’idea. Penso che l’orto acquario Linfa abbia tutte le carte in regola per essere tra questi devices.
Internet delle cose: tutti ne parlano ma poi …
Internet delle cose: tutti ne parlano ma poi sono pochi gli oggetti che concretizzano la tecnologia in maniera veramente utile. Io e il frigorifero abbiamo davvero poco da dirci: da anni cercano di connetterlo ad Internet ma ancora non ne ho davvero capito il senso. Se finisco le uova dico a Google di aggiungerlo alla lista della spesa, non lo dico al frigorifero. La maggior parte delle volte che ne loggo mi viene in mente la storia dell’aborigeno (Corrado Guzzanti) mentre con Linfa ho avuto da subito tutto un altro rapporto. Mentre ero in viaggio, unico spostamento imprevisto e inevitabile in questi tempi Covid, poter controllare a distanza che il basilico stesse bene è stato divertente. Ti ricorda che non dovrai chiedere ai vicini di passare a bagnarti le piante (hai 4,5 litri di autonomia, settimane intere). Linfa cresce in autonomia, garantendo i risultati che ti aspetti. Giorno dopo giorno la tua piantina, la tua scorta, cresce rigogliosa ed è uno spettacolo vederla! Un piccolo miracolo, a suo modo, così allegro vitale ed entusiasmante di cui potresti aver voglia di rendere partecipi anche gli altri… E Linfa lo sa e ti permette , sempre attraverso la app di fare, se e quando ne hai voglia, una self alla tua piantina da condividere sui social.
Quanto consuma Linfa?
Un ciclo di coltivazione non supera i 10 euro. Ho anche verificato le bollette: nessun aggravio di costi dovuto alla coltivazione intensiva del basilico.
Cosa me ne faccio di tutta questa verdura?
E’ pressoché impossibile calcolare il costo/beneficio di quanto coltivi e quanto raccogli: vendere il basilico non è possibile e non è certo quello lo scopo. Invece cambusarlo (torno alla citazione precedente) è redditizio: ho 4 barattoli colmi di basilico sotto sale e sott’olio che mi basteranno per tutto l’inverno e nel frattempo linfa sta producendo un’altra coltivazione diversa. In questo modo ogni ciclo è un risultato a breve e lungo termine: ogni giorno che il basilico era in fiore e cucinavo finiva tra gli ingredienti del giorno, ogni tot raccoglievo il surplus per metterlo in conserva e quando il ciclo di coltivazione è finito avevo 6 piante da poter reimpiantare.
Cose me ne faccio delle piante finito il ciclo?
Anche in questo caso ho sperimentato: 4 sono riuscito a reimpiantarle nel famoso balcone (e non stanno facendo, ora che le gestisco io una bella fine) e 1 l’ho regalata agli amici della vicina cascina Martesana che nel loro giardino si auto coltivano parte di ciò che servono al bar. Immagino che la loro sarà l’unica a sopravvivere 🙂
Esistono altre tecnologie che costano molto meno?
Ho ovviamente analizzato anche questo dettaglio: ne ho viste migliaia e se c’è una cosa che non si può non riconoscere a Linfa è che a differenza di tutte è un oggetto in arrivo dal futuro. La puoi appendere, appoggiare su un tavolo o un piano, puoi metterla al centro di un ristorante perché essendo bifacciale mostra la sua bellezza da entrambi i lati. E’ bella da guardare e da vedere: è bello ritagliarsi i propri 3 minuti di distacco da tutto per guardare come va la propria coltivazione, è bello gustarsi un piatto con qualcosa che è cresciuto a chilometro zero e senza pesticidi a casa mia.
La mia valutazione della tecnologia
Era da un po’ che non vedevo qualcosa di innovativo, termine che sento citare spessissimo e troppo spesso speso male. Linfa è un bell’oggetto, un valore difficile da stimare, e ha molteplici usi che vanno al di la del misurare quanto costa il basilico al mercato e la tecnologia per produrselo a casa. Come ogni tecnologia se avesse milioni di clienti costerebbe meno (e questo auguro un domani ai fondatori) ma ha sicuramente un prezzo che frena molti: a differenza del basilico del mercato Linfa produrrà basilico all’infinito e ogni volta che vuoi senza muoverti da casa. E non solo quello: ed è anche un oggetto che può stare elegantemente al centro di un ristorante incuriosendo i clienti. Vale ogni euro che costa, par di poter dire.
La app:
La app è molto semplice e ha tutte le informazioni necessarie: stato dei nutrienti, quantità di acqua, giorni trascorsi e giorni rimanenti al fine ciclo di coltivazione. E’ possibile ottenere una foto della coltivazione in qualsiasi momento e grazie alle notifiche tiene sempre aggiornati sui momenti importanti del ciclo di vita delle proprie piante.
Il device
Esteticamente molto bello, funzionale e ben progettato può essere assemblato da chiunque senza necessità di alcuna competenza. Se avete mai montato un mobile Ikea montare linfa sarà una passeggiata e non vi avanzerà nessuna vite.
La rumorosità è contenuta e non è consigliabile posizionarla in camera da letto solo perché in caso di coltivazioni intensive i cicli lunghi possono durare fino a notte fonda. Grazie alla app comunque, potrete configurare gli orari di attività più comodi per voi. Io l’ho posizionata in salotto e nonostante il ciclo intensivo ci dormo accanto, ma su quanto sia profondo il sonno di ognuno di noi non entro nel merito. Ho avuto in casa PC che facevano più rumore!
Perché lo proponiamo sul sito come prodotto per le aziende turistiche?
Perché siamo certi che un domani sarà un oggetto gettonatissimo presente un po’ ovunque: i principali utilizzatori oggi sono quei gestori di strutture che vogliono avere una marcia in più rispetto ai competitor, che hanno il piacere di vedere crescere e servire una piccola parte dei prodotti del loro menù e che sono aperti alle nuove tecnologie. Perché se è vero che Linfa è la testa d’ariete dell’azienda altrettanto progettano e mettono in opera analoghi impianti di ben altre dimensioni per poter andare incontro alla ristorazione e al mercato anche su produzioni ben più massicce delle mie bellissime e buonissime sei piantine.